La blogger Alice Cheron, creatrice del magazine Ali di Firenze che dal 2013 racconta dello stile di vita italiano, ha intervistato il nostro Andrea . Una intensa chiacchierata sul Molise come terra da scoprire e come filosofia da scegliere per un viaggio lento e rispettoso dei tempi e delle persone. La versione originale è a questo link: https://www.alidifirenze.fr/le-voyage-italien-de-demain-decouvrir-le-molise/
Dopo il nostro articolo sulla mobilità dolce, continuiamo il nostro “Viaggio italiano di domani”. Quando Alice mi ha chiesto di scrivere di una parte d’Italia poco conosciuta, che per lei sarebbe stata una scoperta totale, ho subito pensato al Molise. Avete presente quella microscopica regione tra Abruzzo e Puglia? Non la conoscete? Beh, tanto meglio!
Lasciatevi guidare da Andrea Rossi, un giovane molisano che ha fatto della passione per la sua regione la sua professione.Abbiamo parlato della sua visione del turismo, viaggiando lentamente, incontrando gli anziani e naturalmente le bellezze del Molise
Ciao Andrea! Puoi presentarti?
Sono nato in Molise, una piccola regione del sud Italia. Sono cresciuto lì e quando sono andato all’università ho lasciato la regione, come molti giovani.
Sono laureato in Economia e Marketing, ho conseguito un master in Management della Cooperazione Internazionale e dopo gli studi ho lavorato per 4 anni a Roma per una ONG.
Perché hai scelto di tornare in Molise e promuoverlo?
Per il mio lavoro in questa ONG ho viaggiato per il mondo e ho vissuto esperienze forti, soprattutto in Congo, che mi hanno fatto venire voglia di mettere ancora di più l’essere umano al centro del mio lavoro. Ho capito che volevo lavorare nella mia terra.
Inoltre, mi piaceva la vita a Roma ma mi mancava la natura,essendo cresciuto in montagna.
Puoi presentare Feelitaly?
Feelitaly è un Tour Operator con sede in Molise e specializzato in incoming. Siamo una squadra di 4 ragazzi, tutti nati nella regione e con la stessa volontà di promuoverla perché è la nostra casa.
La nostra storia nasce da un corso di marketing territoriale a cui abbiamo partecipato. Il punto in comune è lo stesso, avendo un background simile: abbiamo lasciato il Molise per studiare, lavorare e vivere diverse esperienze e poi siamo tornati per la forte connessione che sentiamo con il nostro territorio.
La missione di Feelitaly è quella di condividere la nostra regione con le persone che amano il viaggio responsabile, basato su esperienze che permettono di entrare in contatto con l’autenticità del nostro territorio e di rispettarlo. L’idea è quella di vivere una vacanza, un viaggio nel modo più semplice, umano, rispettoso e naturale possibile.
Perché avete scelto il settore turistico?
Ho scelto il turismo perché, per me, è un modo per scoprire se stessi attraverso un’altra terra, un altro popolo, un’altra cultura. Il viaggio come lo immagino ci trasforma, ci fa crescere.
Che tipo di Italia puoi vivere in Molise? In cosa il turismo è diverso dalle altre regioni d’Italia?
Il Molise è una regione molto piccola, poco aperta al mondo esterno e ancora confinata su se stessa. Non soddisfa le esigenze del turismo tradizionale, quindi il turismo in Molise è inevitabilmente diverso. Niente grandi città, poche spiagge, nessun grande sito turistico.
Come si posiziona Feelitaly rispetto a questa realtà turistica?
Ci piace la specificità della nostra regione. Il Molise ha uno stile di vita diverso, di un’Italia minore. Abbiamo un forte desiderio di condividere e promuovere questa differenza, ma senza forzare la mano. Soprattutto, non vogliamo trasformare il Molise in una super destinazione turistica e distorcere ciò che lo rende speciale. Ecco cosa c’è in gioco. Piuttosto che rispondere alla domanda del turismo classico e di una clientela che si rivolgesse a noi per trovare ciò a cui è abituata, abbiamo deciso di essere proattivi e di andare a cercare un pubblico che apprezzi lo spirito della regione, la nostra realtà.
Cosa proponete di fare?
Ci stiamo concentrando sul turismo esperienziale, essenzialmente rurale. Prendo l’esempio di una delle nostre esperienze, la caccia al tartufo, che la reputo molto rappresentativa di ciò che vogliamo condividere. Questo tipo di esperienza ci dà grandi soddisfazioni perché è legata alla terra, alla natura, a un prodotto forte della gastronomia molisana e può essere praticata solo stagionalmente, lentamente e in piccoli gruppi. In un giorno, ci permette di osservare il rapporto tra l’uomo, l’animale (il cane) e la natura, e di creare un legame con i viaggiatori. L’obiettivo principale, attraverso queste esperienze, è quello di creare un legame tra il viaggiatore e il contadino, il pastore, l’artigiano. Non è facile, perché la regione non è molto strutturata dal punto di vista turistico, ma quando ci arrivi ne scopri la magia.
Immagino che la maggior parte della popolazione non parli una lingua straniera. Come si può fare un collegamento così importante se il viaggiatore non parla italiano?
È qui che entra in gioco Feelitaly!
Parliamo inglese, francese e spagnolo e contribuiamo a gettare le basi per la comprensione reciproca. Ma una cosa è certa, non abbiamo bisogno di parlare la stessa lingua per comunicare tra di noi. C’è molto di più. I gesti, il contesto, i sentimenti… uno dei miei consigli più preziosi per vivere davvero il Molise è quello di parlare con un “vecchietto” in un piccolo borgo, anche se non si conosce l’italiano! Ciò richiede più tempo, cercando di comunicare in modo diverso. Il linguaggio è importante per strutturare una conversazione ma non per creare una relazione. Il vero viaggio è lì, nel legame che si crea con gli altri.
Tu parli di “prendersi il proprio tempo”. Il Molise è una regione che si presta bene ad un turismo lento?
In realtà, non c’è una vera alternativa al turismo lento in Molise!
Tanto per cominciare, non c’è un aeroporto nella regione. Per arrivarci, bisogna arrivare in treno, in auto o, meglio ancora, a piedi. Inoltre, all’interno della regione, non c’è l’autostrada. L’unico tratto autostradale che si trova in Molise è quello costiero, che è l’unica minuscola parte della regione che si è sviluppata a livello turistico. Le caratteristiche del nostro territorio (colline, montagne) invitano anche intrinsecamente a muoversi più lentamente. L’unico modo per scoprire la regione è farlo con lentezza; per fortuna!
Perché?
Per capire un luogo, la sua terra, la sua gente, bisogna davvero fermarsi lì, prendersi del tempo, altrimenti non si riesce a comprendere la realtà. Comunicare con gli abitanti, osservare… questo è il tipo di turismo che vogliamo per la nostra regione e che proponiamo con Feelitaly.
Descrivici un soggiorno ideale per il turismo lento in Molise.
Per me, il modo migliore per scoprire una regione è a piedi. E il “passo lento” si applica particolarmente bene al Molise. Si sceglie un alloggio nel cuore di un villaggio, si cammina durante il giorno da un villaggio all’altro. Non escludiamo i villaggi abbandonati dalle nostre rotte, perché raccontano molto della nostra storia. Ovviamente, ci immergiamo nella natura, nelle montagne, nelle colline, nei fiumi. Delicatamente.
Viaggiare a piedi facilita anche il contatto con la gente del posto e la scoperta delle tradizioni. Vi suggerisco di fare una chiacchierata con un anziano, in modo da capire il Molise attraverso i suoi occhi.
Come si spiega che il Molise sia così poco conosciuto?
Paerto dicendo che il Molise è una regione molto giovane, un tempo parte dell’Abruzzo da cui si separa nel 1963.
Non ci sono grandi città e la fascia costiera è molto piccola.
Così, quando si è sviluppato il turismo di massa, il Molise non è stato molto considerato. Inoltre, credo che ci sia un altro motivo , legato al nostro carattere: noi molisani abbiamo un rapporto molto forte con la terra e prestiamo grande attenzione ai prodotti che ne derivano (vino, olio d’oliva, tartufi, ad esempio..), ma a differenza dei regioni più turistiche come ad esempio la Toscana, lì dove il toscano è orgoglioso e fiero perchè conosce la sua storia , il molisano è più umile in quanto pensa di essere meno interessante al mondo esterno.
Cosa diresti ai nostri lettori per far sì che vogliano visitarlo?
Di non aspettare troppo nel venire a trovarci poichè, anche se la nostra intenzione è quella di mantenere la nostra specificità e autenticità, questo tipo di “bolla temporale“ che esiste ancora oggi in Molise potrebbe scomparire.
Il Molise, al momento, offre sicuramente una delle esperienze turistiche più autentiche.
Per Feelitaly, cosa significa il termine autenticità? Perché è un termine che oggi viene usato in modo sbagliato e sta perdendo la sua essenza.
Il termine autenticità in Molise, possiamo dire che ha ancora tutte le sue lettere nobiliari, non viene utilizzato solo per scopi di marketing. Il Molise è ancora intatto, vero perché non è stato esplorato e denaturato. Le tradizioni sono rimaste forti, la natura selvaggia, così come le persone che vi abitano. Una delle migliori prove è vedere che i Molisani non sono abituati al turismo, sono custodi del nostro territorio e non “venditori”. Questo può rendere il nostro lavoro a volte più difficile, ma è anche ciò che è meraviglioso in quello che facciamo ogni giorno con Feelitaly.
Quali sono le tue 3 città/villaggio preferite in Molise?
Roccamandolfi, un bellissimo villaggio situato tra le montagne del Parco Regionale del Matese, da cui partono alcuni percorsi escursionistici molto belli e pittoreschi.
Agnone, per il suo centro storico con mille storie di artigiani da raccontare, in particolare quella della Pontificia fonderia Marinelli, che da tempo produce campane per la Santa Sede.
Civitacampomarano, un paese a rischio spopolamento e che in parte è in stato di abbandono, è andato incontro ad una rinascita data dalla alla street art. Il borgo è rinato tra spray e pennelli che hanno dato una nuova luce a molti scorci del paese.
Un sito naturale da scoprire?
La catena montuosa delle Mainarde, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e un luogo in particolare: Pianoro Le Forme. La natura qui è eccezionale e i paesaggi sono mozzafiato.
Una spiaggia da consigliare?
Anche se immagino che vi aspettiate una spiaggia in riva al mare, la spiaggia che vi consiglio è senza dubbio quella del lago di Castel San Vincenzo, un posto fantastico!
Bei posti per dormire?
Un luogo dove mi sento di consigliare di dormire è il “Palazzo de Farrocco” a Cerro al Volturno, una residenza storica intimamente legata alla tradizione familiare dei proprietari che hanno ristrutturato con cura questo edificio un tempo abitato dai loro antenati. Per una soluzione più immersa nella natura, direi “Essentia Dimora Rurale”, circondata da frutteti, orti e campi. Infine, “La Piana dei Mulini”, un antico mulino restaurato magnificamente e trasformato in un albergo diffuso.
Un ristorante preferito?
Questa è forse una delle domande più difficili a cui un molisano deve rispondere, perché qui la tradizione gastronomica è di fondamentale importanza. Direi “La Ginestra” a Cercemaggiore, un agriturismo molto legato alla tradizione culinaria della nostra regione. Ma è davvero difficile sceglierne uno solo, il Molise vale già la pena di fare una deviazione anche solo per mangiare!
Infine, puoi condividere con noi una ricetta tipica del Molise?
Qui è il cuore che parla, condivido con voi un piatto tradizionale che ho visto preparare molto spesso da mia nonna: i ravioli scapolesi (di Scapoli, il paese dove la ricetta è nata). Il raviolo scapolese è fatto con pasta fresca e farcito con bietole, patate, salsiccia stagionata finemente tritata, formaggio caprino, uova e carne macinata. Una volta cotti, i ravioli vengono serviti con una semplice salsa di pomodoro ed eventualmente parmigiano. Mi fa venire l’acquolina in bocca solo a parlarne.